Nella stazione nascosta del mio plastico c’è bisogno di frequenti manovre, specialmente per il giro macchina dei treni non navetta. Essendo però “nascosta” è difficile operare manualmente ed è per questo che ho cercato di rendere tutto il più automatico possibile, attraverso l’uso di una coulisse. In pratica si tratta di un ponte trasbordatore che sposta le locomotive da ognuno dei sei binari, verso uno qualsiasi degli altri. La manovra avviene attraverso l'automatismo di Win Digipet in uno spazio molto limitato. L’idea della costruzione mi è venuta guardando il carrello della mia stampante e la semplicità e precisione con cui si possono comandare i motori passo passo usati in questi apparecchi.
Così, ripresi la vecchia Epson ormai defunta, smontai il motore, il carrello, la cinghia, la puleggia e la guida, li adattai e
fissai su di un supporto in legno e ne provai manualmente la funzionalità meccanica: un lavoro, tutto sommato, molto semplice.
L’insieme dei componenti è assemblato su un multistrato, che nel mio caso, è di 40 x 13 x 2 cm; con ai lati due listelli
di 2 x 3. Il listello di sinistra è diviso in due parti, la superiore delle quali è fulcrata nel centro con una vite passante, e fa da tenditore.
La guida del carrello è fissata alle due estremità ai listelli, che a loro volta sono avvitati sul supporto in multistrato,
è tenuta ad incastro in due fori praticati nei listelli stessi, ed incollata con cianoacrilico. Il diametro dei fori deve essere
tale che la guida vi entri a forza e quindi resti bloccata in essi, la colla farà poi in modo di completare il fissaggio. Particolare
cura deve essere posta nel tenere la guida il più possibile orizzontale, considerando che una tolleranza di 0,5 mm in più o in meno non
ne pregiudica il funzionamento.
Una cura maggiore richiede, invece, l’adattamento del carrello porta inchiostri; che deve essere privato di tutto, fino a farne rimanere solo la parte che scorre sulla guida, alla quale andrà poi applicato il vero e proprio ponte trasbordatore, che è la parte più importante del progetto
Il carrello, dalla parte opposta, appoggia su mezzo pianale, tagliato per l’occasione.
Il carrello scorre su un binario dove, per mezzo di appositi sezionamenti, si provvede anche a mandare un segnale elettrico per l’arresto nei punti in corrispondenza dei binari.
La lunghezza di tale carrello, entro certi limiti, non è critica e può essere adattata alle esigenze di ciascuno, nel mio caso è di 29 cm, il binario che vi alloggia è, invece, di 28 cm, la larghezza è di 7 cm, il tutto su di un multistrato di 10 mm.