Una comunicazione, in gergo ferroviario, è composta da due scambi che collegano due binari adiacenti, in genere i due hanno lo stesso numero, seguito dalle lettere "a" per l'uno, e "b" per l'altro. Sul mio plastico ci sono due comunicazioni, formate dagli scambi 1a - 1b e 4a - 4b. I due scambi di una comunicazione si muovono sempre in accordo tra loro, infatti, solo se è richiesto di passare da un binario all'altro assumeranno la posizione rovescio; altrimenti saranno sempre in posizione normale. Anche la manovra degli scambi del plastico sarà fatta con lo stesso criterio, ossia: saranno mossi entrambi da un unico comando.
Il decoder interessato al pilotaggio alla comunicazione 4a - 4b è il quarto. L'uscita utilizzata è la prima,
che avrà, di conseguenza, come indirizzo il 13 R e V. I due relè collegati all'uscita sono dei comunissimi NEC con bobina a 12 V (500 ohm)
e contatti da 2 A, ma un qualsiasi altro relè con caratteristiche simili è altrettanto valido. Lo schema illustra i
collegamenti per ottenenere un comando a scarica capacitiva.
All'accensione, la linea a 24 V~, proveniente dall'alimentatore, attraverso il diodo, le resistenze da 220 ohm e
le bobine dei PL10, (in verde) raggiunge e carica i condensatori C1 - C2. La corrente di carica dei condensatori, anche se
percorre le bobine degli scambi, non ha alcun effetto, poiché è fortemente limitata dalle resistenze da 220 ohm.
Una volta che i condensatori sono carichi, il circuito è pronto ad intervenire per la manovra dei deviatoi.
Ovviamente se lo scambio da comandare non farà parte di una comunicazione, ma sarà singolo, ci saranno le due
bobine di un solo PL10 nel circuito, ma i relè resteranno sempre due collegati all'uscita R e V del decoder assegnato.
Nessuna difficoltà nel realizzare il circuito: i pochi componenti possono essere alloggiati in una piccola basetta
mille fori ed avvitati sotto il piano del plastico. Unico utile accorgimento è sistemare la basetta vicino allo
scambio da comandare, perché la forte corrente della scarica potrebbe produrre dei disturbi ad eventuali altri
circuiti elettronici; specialmente se i conduttori viaggiassero raggruppati insieme ad altri.
La forza con cui vengono mossi gli aghi degli scambi, dipende dall'energia immagazzinata dal condensatore, che
sarà tanto più alta quanto più grande sarà la sua capacità e maggiore la tensione cui viene caricato. Nel mio
caso il condensatore è da 2200 micro Farad, che per effetto della corrente alternata sarà caricato a circa 34 V.
In questo caso la forza di cui si dispone è maggiore di quella che si avrebbe manovrandolo tradizionalmente con 15 V~.