Quest'affermazione deve essere vista insieme al punto 9, infatti è il segno di un errore comunissimo che mina alla base tutta la comprensione dell'escatologia biblica.
Prima di tutto bisogna rendersi conto di quante risurrezioni si parla all'interno del libro di Apocalisse, poi potremo andare avanti con il nostro esame.
Iniziamo con questa:
Apocalisse 11
11 Ma dopo tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro; essi si alzarono in piedi e grande spavento cadde su quelli che li videro.
12 Ed essi udirono una voce potente che dal cielo diceva loro: «Salite quassù». Essi salirono al cielo in una nube e i loro nemici li videro.
13 In quell'ora ci fu un gran terremoto e la decima parte della città crollò e settemila persone furono uccise nel terremoto; e i superstiti furono spaventati e diedero gloria al Dio del cielo.
Si parla di due potentissimi profeti che, uccisi dalla Bestia, dopo tre giorni tornano in vita. E' una risurrezione diversa da quelle citate in seguito perché avviene in terra e,
dopo ciò, i due testimoni salgono al cielo. Questo evento ricorda la risurrezione di Cristo con la sua ascensione, ciò che ha decretato la definitiva sconfitta di Satana.
In questo caso, invece, quelle ad essere definitivamente sconfitte sono le due bestie.
La seconda che incontriamo è questa:
Apocalisse 11
17 «Ti ringraziamo, Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo grande potere, e hai stabilito il tuo regno.
18 Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi,
a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra».
Si parla di giudicare i morti e di dare il premio ai giusti: tale premio è, ovviamente, la risurrezione. Il brano è lo stesso citato nell'argomento 1, quindi ben compreso da tale punto di vista.
La terza e la quarta che incontriamo sono qui.
Apocalisse 20
1 Poi vidi scendere dal cielo un angelo con la chiave dell'abisso e una grande catena in mano. 2 Egli afferrò il dragone, il serpente antico, cioè il diavolo, Satana,
lo legò per mille anni, 3 e lo gettò nell'abisso che chiuse e sigillò sopra di lui perché non seducesse più le nazioni finché fossero
compiuti i mille anni; dopo i quali dovrà essere sciolto per un po' di tempo.
4 Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio,
e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in vita e regnarono con
Cristo per mille anni. 5 Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione.
6 Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni.
In questo brano c'è qualcosa che viene ripetuto più volte: è il millennio. Le parole "mille anni" compaiono ben cinque volte.
Non è difficile capire che il centro dell'interesse del discorso Giovanni sia proprio quel periodo.
Ora, poniamo la nostra attenzione sui versetti 4 e 5, in essi si parla di due risurrezioni: una che riguarda quelle persone morte a causa della persecuzione delle Bestie, prima del millennio.
L'altra, alla fine del millennio, di tutto il resto dei morti, non risuscitati precedentemente.
Le risurrezioni sono due, la prima è chiamata, ovviamente, "prima", la seconda è anche l'ultima.
Ora, la "prima risurrezione" avviene all'inizio del millennio e riguarda i martiri della grande tribolazione, quindi, a rigor di logica deve per forza, avvenire dopo la grande tribolazione stessa.
Ma l'evento successivo che riguarda ancora il Regno lo abbiamo alla fine del millennio, quindi, dopo la "prima risurrezione", non c'è nessun altro evento che riguarda la gestione del Regno da parte di
Cristo ed i suoi seguaci, se non dopo mille anni.
Ora esaminiamo un altro brano.
1 Tessalonicesi 4 (La Parola è Vita)
13 Ma ora, cari fratelli, voglio che sappiate ciò che succede ad un credente quando muore, in modo che, quando capiterà a voi, non siate troppo addolorati, come quelli che non hanno nessuna speranza.
14 Siccome crediamo che Gesù Cristo è morto e risorto, dobbiamo anche credere che, quando Gesù tornerà, ricondurrà con lui tutti i credenti che sono morti.
15 Questo che vi dico viene direttamente dal Signore: noi che siamo vivi, se ancora saremo in vita quando tornerà il Signore, non andremo ad incontrarlo prima di quelli che sono nella tomba.
16 Quel giorno, il Signore stesso, ad un dato segnale, alla voce di un arcangelo e allo squillo della tromba di Dio, scenderà dal cielo, e allora i credenti morti saranno i primi a risorgere per andargli incontro.
17 Poi noi, che saremo ancora vivi, verremo presi insieme a loro e portati in alto tra le nuvole per incontrare il Signore. Così rimarremo con lui per sempre. 18 Consolatevi, dunque, e incoraggiatevi a vicenda con queste parole.
In questo brano paolino, non possono esserci dubbi su quale sia sequenza tra risuscitati e rapiti (presi).
Per primi risuscitano i giusti che sono già morti, dopo (non è detto quanto, ma è ovvio pensare ad un tempo breve), anche
i seguaci di Cristo che sono in vita verranno rapiti dalla terra per incontrare il Signore, così sarà ricostruita tutta la chiesa attraverso i secoli. Questo incontro avverrà in un'altra dimensione, non materiale, con un corpo nuovo.
Quindi se secondo Paolo alla risurrezione seguirà il rapimento, perché Giovanni non ne parla al capitolo 20? E' una dimenticanza? C'è disaccordo con tra Giovanni e Paolo? Nulla di tutto ciò.
Cerchiamo di capire: Paolo sta scrivendo ai tessalonicesi, lo fa nel primo secolo, quando la chiesa era nata e già contava dei morti per varie ragioni, anche naturali, non solo dovute alla persecuzione.
Il brano non precisa nulla, quindi quelli erano "genericamente" dei morti. Sicuramente non poteva riferirsi ai martiri della grande tribolazione,
evento molto distante nel tempo futuro, del resto la tribolazione non è nemmeno menzionata.
Giovanni, invece è più preciso, lui elenca tutti quelli che prendono parte alla prima risurrezione, lo fa al capitolo 20; e sono:
quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio,
e quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano.
Di queste persone si parla anche altrove
Apocalisse 15 (La Parola è Vita)
1 Poi vidi in cielo un altro grande prodigio: sette angeli incaricati di portare sulla terra gli ultimi sette flagelli. Dopo di che, si esauriva il furore di Dio.
2 Vidi come un mare di cristallo e di fuoco, su cui stavano in piedi tutti quelli che avevano vinto la battaglia contro il mostro, la sua statua e la cifra corrispondente al suo nome.
3 Tenevano in mano le arpe di Dio e cantavano il canto di Mosè, servo di Dio, e il canto dell'Agnello:
Questa visione, contenuta all'interno della terza parentesi, ci porta davanti al trono di Dio, dove sono visti stare in piedi tutti i martiri per mano delle Bestie e della loro organizzazione. Ovviamente si tratta di
persone morte durante la grande tribolazione.
A questo dobbiamo aggiungere che: appena prima del capitolo 20, ossia al 19 sono elencati alcuni eventi che precedono la prima risurrezione, e sono:
Cristo vincitore su Babilonia la grande prostituta (versetti 1-5).
Cristo che prende possesso del suo Regno, e si celebrano le nozze dell'Agnello; ovviamente con la chiesa (versetti 6-9).
Ai versetti 11-21 si apre il cielo ed appare Cristo con al seguito tutto l'esercito celeste, in questo caso è la chiesa che sta regnando insieme a lui, e sono vincitori su le due Bestie e tutto il loro esercito (Armagedon).
Ora, non deve trarre in inganno il fatto che si cambi capitolo, poiché la suddivisione in capitoli e versetti non è ispirata, Giovanni non s'immaginava nemmeno che poi i suoi scritti, come quelli
di tutti gli altri scrittori biblici, avrebbero avuto tale caratteristica, che è molto pratica per noi che dobbiamo studiarli.
In continuo Giovanni narra dell'imprigionamento di Satana, che è la vittoria su di lui, come sulle due Bestie.
A questo punto tutto è compiuto. La chiesa è la sposa di Cristo in cielo, Cristo, insieme a lei, trionfa su tutti ad Armagedon, le due Bestie più Satana sono annientati, e la grande tribolazione è finita.
Ora si apre davanti all'umanità il millennio di pace e sicurezza vere, non quelle false dell'avversario.
La prima cosa che viene fatta è riunire la chiesa, farla sedere su dei troni e metterla in condizioni di risuscitare tutti i martiri della grande tribolazione. Si tratta della "prima risurrezione" che è distinta dalle altre
sia come momento, sia per le persone giudicate.
Avviene dopo la grande tribolazione, ed è la chiesa stessa, di cui è stato parlato ai capitoli 11 e 12, con la risurrezione premio, (tribunale di cristo) ed il rapimento (figlio della donna rapito).
Quindi la risurrezione del captolo 11 non è la stessa del capitolo 20, sono due cose molto diverse che avvengono in momenti diversi e per mano di persone diverse, nel primo caso solo Cristo,
nel secondo partecipa attivamente anche la chiesa.
Sono lo stesso evento, invece, sia la risurrezione di cui parla Paolo in 1 Tessalonicesi 4, e quella di Apocalisse 11, seguita dal rapimento al capitolo 12.
Concludendo:
quando si sente parlare di "rapimento e prima risurrezione" intendendo con "prima risurrezione" quella di cui parla Paolo, seguita dal rapimento, si compie un errore grossolano
che pregiudica qualunque tentativo di comporre un quadro cronologico degli eventi escatologici, usando il libro di Apocalisse. Infatti, la "prima risurrezione" è un evento ben distinto e
successivo, che vede interposti dal tempo del rapimento all'incirca i famosi 42 mesi della grande tribolazione. Quindi, cronologicamente abbiamo: inizio Grande tribolazione, dopo poco tempo il rapimento,
l'entrare della tribolazione nel pieno della sua forza, ed infine la "prima risurrezione" all'inizio del periodo milleniale.