Questo argomento ci porta a Daniele, un libro dell'Antico Testamento. Generalmente l'A.T. non parla della chiesa, e se lo fa, entra nell'argomento solo con poche parole. Daniele non fa differenza, il suo interesse riguarda solo la sorte del "suo popolo" ossia del popolo ebraico.

Per Daniele la storia procede linearmente fino alla distruzione del tempio di Gerusalemme nel 70 d.C. e riprende poi, nell'ultimo settenario, quando il culto sarà ristabilito nel tempio riedificato.


Daniele 9
27 Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore"».

La profezia delle 70 settimane


Così, quando Daniele parla degli ultimi giorni, le sue affermazioni devono essere sempre viste con al centro il popolo ebraico.

Soltanto poco più di un secolo fà, erano in pochi a sostenere questa lettura del testo di Daniele, poiché Israele non esisteva più geograficamente, ma dopo il 14 maggio 1948 è tornato ad esistere come stato, e questo ha dato modo di comprendere in modo giusto le profezie che contiene e che riguardano gli ultimi giorni.

Anche la teologia della sostituzione, quella che afferma che tutte le promesse riguardanti Israele fatte da Dio a quel popolo sarebbero passate alla chiesa, non può più essere sostenuta.

In un certo senso è vero, poiché Israele dovrà riconoscere Cristo quale Messia, ma tutto ciò che era stato promesso ad Israele resterà ad Israele, che avrà un ruolo di primissima importanza durante il Regno dei cieli.

Ma veniamo al testo citato tra gli argomenti a favore del rapimento post-tribolazione.


Daniele 7
25 Egli parlerà contro l'Altissimo, affliggerà i santi dell'Altissimo, e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo.


Il testo ci porta all'interno dell'ultimo settenario, in particolare si riferisce alla seconda metà, come abbiamo già visto precedentemente in Daniele capitolo 9.

Il personaggio in questione è un re "diverso dai precedenti", è quello che Giovanni definirà "anticristo" e che violerà il patto fatto con Israele. In quei giorni il tempio di Gerusalemme sarà ricostruito, ed i culti che vi si svolgono saranno tornati a regime. Che si tratti di qualcosa di relativo all'Antico Testamento lo rivela il richiamo alle festività ed alla legge contenuti nel brano.

Tutto il personale incaricato del culto subirà, in tal caso, una persecuzione volta a distruggere completamente ogni ricordo del Dio della Bibbia dalla faccia della terra. Daniele in questo passo, non parla delle sorti della chiesa, ma di quelle dell'ebraismo, che insieme alla chiesa dovrebbe essere distrutto.

La differenza sostanziale è che la chiesa sarà rapita, mentre tutti quelli che rappresentano il culto relativo all'ebraismo resteranno in terra, ed attraverseranno completamente la grande tribolazione, se non saranno uccisi prima, o non si adegueranno al culto dell'Anticristo.

Quindi in Daniele non si allude al rapimento post-tribolazione della chiesa, perché della chiesa non si parla.