Giovanni 17
11 Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi. 12 Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta. 13 Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compiuta in se stessi la mia gioia. 14 Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. 15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Santificali nella verità: la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo. 19 Per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati nella verità.


Il brano in questione è noto come "la preghiera sacerdotale".


Siamo nella sera in cui Gesù venne tradito ed arrestato, poco dopo morì. Questa preghiera rimette nelle mani del Padre quelli che prima erano stati sotto la sua personale protezione. Gesù sta per lasciare questo mondo e tornare al Padre, la sua missione, però, non deve interrompersi, ma continuare fino a quando la "buona notizia" avrà raggiunto tutto mondo. Gesù non è parte del mondo, ed affida il suo ministero futuro di conversione dei popoli a chi, come lui, non è di questo mondo, perché con lui, condivide la verità.

Questo brano è la naturale conseguenza del rito dell'ultima cena che avevano appena consumato nel quale, l'atto dello spezzare il pane, dimostra come il suo corpo fisico su questa terra, sarebbe stato sostituito con la comunità di quelli che gli appartengono, e continueranno a portare avanti il suo annuncio nel mondo.

Il corpo di Cristo, il pane intero, è costruito nuovamente in chi mangia quel pane spezzato. La chiesa è il "corpo di Cristo" perché è la somma di quei pezzi di pane, durante la sua assenza fisica. Il legame, il collante che fa di tutte le persone che la compongono una sola entità, è l'amore come frutto dello Spirito, che posseggono tutti i suoi membri.

Quando noi partecipiamo a quel pane ed a quel vino, testimoniamo di fronte ai "principati ed alle potestà" di appartenere a Cristo, ed essere la sua presenza fisica nel mondo.

Mentre Gesù pronuncia quella preghiera la chiesa era in embrione negli apostoli, poi si è estesa a tutti i credenti il giorno di Pentecoste. Da allora i poi, tutti i pericoli che derivano dal professare la fede in Cristo sarebbero stati sperimentati dai suoi seguaci. Per questo Gesù prega che siano preservati dal maligno, perché il ministero della chiesa deve svolgersi nel mondo, e non fuori da esso.


Gesù non prega il Padre perché la chiesa sia tolta dal mondo, ma perché sia protetta per tutto il tempo che la separa dalla sua presa del Regno, che è il tempo per il quale è stata creata. Vedere nel versetto 15 un'allusione al rapimento dopo la grande tribolazione non è solo assurdo, ma addirittura deforma tutto il senso del brano. In sintesi il versetto citato non c'entra nulla né con il rapimento, né con l'escatologia.