Quest'argomento lo abbiamo già trattato al punto 2, quindi non torneremo a contare le risurrezioni di cui si parla all'interno del libro di Apocalisse che, come dimostrato, sono quattro e non una.
C'è, però, una cosa che riguarda ancora Apocalisse 20 e la pretesa che la "prima risurrezione" di cui al versetto 4, sia "propedeutica" al rapimento. Quale sia il motivo per cui venga affermato
è incomprensibile, poiché nel testo nulla fa supporre qualcosa di simile. Riportiamo il versetto.
4 Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio,
e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.
Se ciò che affermano i post-tribolazionisti fosse vero, si verificherebbe che, durante la grande tribolazione, tutti quelli che sono rimasti fedeli a Cristo e che sono stati uccisi, sono risuscitati. Dopo avverrebbe il rapimento,
cosa di cui il testo non parla affatto, ma ammettiamo che sia così.
Ci troveremmo, durante la Grande tribolazione, di fronte ad alcuni credenti che sono uccisi, ed altri no. Dovrebbe essere per forza così, perché se alla fine della tribolazione vi sono dei rapiti, significa che questi
erano ancora in vita; quindi avrebbero goduto della protezione divina, mentre gli altri no. C'è logica in questo?
Andiamo avanti: nella prima lettera ai tessalonicesi al capitolo 4 Paolo parla dei morti in Cristo, di tutti morti, non di una particolare categoria, ma tutti. Quindi, sono compresi tra essi i morti per malattia,
per incidenti, per vecchiaia e per persecuzione.
Ora, se l'unica risurrezione di cui parla Apocalisse fosse quella narrata nel capitolo 20, dovrebbe essere, per forza, la stessa di cui parla anche Paolo. C'è, però, un problema. Apocalisse afferma
che in quella risurrezione solo i martiri saranno riportati in vita. Quindi tutti i credenti morti per ragioni diverse dalla persecuzione, non verrebbero risuscitati.
Tutti i nostri fratelli che ci hanno lasciato
e che conoscevamo bene come veri seguaci di Cristo, non prenderebbero parte a quella risurrezione. Stando al testo sarebbe inevitabile. Non mi sembra, però, in armonia con tutto ciò che è stato scritto, e
questo contraddice in pieno la pretesa che i morti in Cristo di cui parla Paolo siano compresi tra quelli di Apocalisse 20.
In sostanza questa dottrina del rapimento che segue la grande tribolazione, almeno per ciò che abbiamo esaminato fino ad ora, non sta in piedi. Comunque ognuno è libero di crederla.