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La creazione

Il Dio che tutto può, decide di creare i cieli e la terra. Una volta fatto vide che tutto era buono, ed allora decise di creare anche la vita. In primo luogo, su questa terra, creò le piante, in seguito gli animali, e per ultimi gli esseri umani: questi furono fatti non senza qualche ansia, poiché era la cosa più importante tra tutto ciò che aveva realizzato.

Gli umani avevano una caratteristica molto particolare, erano stati creati "ad immagine e somiglianza" di Dio stesso. Questo significava essere in grado di avere caratteristiche che mai nessun altro oltre al Creatore aveva avuto, e tra queste sicuramente possiamo elencare: avere una volontà, avere dei sentimenti, provare emozioni, essere in grado di pensare e di tradurre il pensiero in atti; ossia fare. Ma la caratteristica importante che fa gli umani più simili a Dio è senza dubbio quel particolare sentimento chiamato "amore".

In italiano quella parola include significati che non erano, però, compresi nelle lingue originali in cui è stata scritta la Bibbia, se prendiamo, per esempio il greco, la lingua del Nuovo Testamento, le parole che vengono tradotte con "amore" sono addirittura tre, ossia: eros, filia ed agape. E' appunto quest'ultima la più biblicamente importante, perché indica l'amore disinteressato, quello che ha riassunto molto bene S. Paolo in una delle sue lettere, definendolo così:

L'amore è paziente, è benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

In sostanza l'agape è quel sentimento che ci fa cercare il bene dell'altro senza nulla pretendere in cambio, proprio quello che ha spinto Dio a creare l'umanità.

Agli umani viene affidato il compito di regnare su tutta la terra e di avere autorità su ogni altra cosa che esiste su di essa; con il mandato importantissimo di moltiplicarsi fino a riempirla. Dopo aver riempito il pianeta, anche se il racconto subito non lo dice, è ovvio che qualcosa sarebbe accaduto, ossia: se si affida un compito si fa con uno scopo.