Essenzialmente in uno scalo merci non ci sono molte cose da riprodurre; la principale è sicuramente il
magazzino, poi il piano caricatore, una gru, una pesa ed una sagoma limite. Queste poche cose compongono
lo scalo di Masserona.
Il magazzino l'ho costruito interamente in pasta di legno,
la verniciatura è in smalto Humbrol,
mentre per la pesa e per
la sagoma limite ho usato materiale in commercio. Altro residuato del plastico precedente è la gru. Costruita
quando avevo ancora 35 anni, usando le ruote di un camion giocattolo, per fare i grandi ingranaggi, un
piccolo listello in ottone per la fuga, ed alcuni pezzetti di plastica per il resto.
Anche il piano caricatore è di facile e veloce realizzazione, perché è in sostanza solo un pezzo di multistrato.
Per tentare di dare più profondità alla scena, occorre, prima di tutto, fare in modo che non sia visibile il punto in
cui il piano di base del plastico appoggia sul muro della stanza, e, quindi, sullo sfondo. L'occultamento avviene
essenzialmente per mezzo del muro di cinta dello scalo, costruito anch'esso nella metà circa dell'ottocento, insieme
al resto, quindi un muro un po' particolare. In seguito gli alberi del viale della stazione, dietro il muro,
completeranno l'opera.
La sagoma limite l'ho ottenuta da una scatola di montaggio M.F.A.L, adattandola ad essere applicata al muro dello scalo e non sostenuta da un palo, così com'è fornita.
La pesa, di tipo vecchio, l'ho trovata già fatta ad un mercatino, si tratta di un modello in metallo, già verniciato e pronto per essere messo sul plastico. E' necessaria solo un po' d'attenzione con l'elemento che deve essere posto nel binario, affinché non interferisca con le ruote dei veicoli. L'incollaggio al piano del plastico è con collante a contatto, tipo Pattex o simili.