QUARTO GIORNO
Vi siano luci nella volta del cielo per distinguere il giorno dalla notte: saranno segni per le feste, i giorni e gli anni.
Nel quarto giorno Dio fece apparire il Sole e la Luna, perché, oltre che a provvederci la luce, servissero anche come
riferimenti temporali. Ancora una volta però gli uomini non hanno dato il giusto valore a queste cose, e spesso,
durante i secoli, vi sono state religioni che le hanno adorate come dei. Specialmente qui in Italia il culto del Sole,
che era chiamato "Mitra", fu molto comune al tempo dell'Impero romano. Sono state trovate tracce di questi culti
in molte nazioni che ne furono colonie, e perfino a Londra durante alcuni scavi è tornato alla luce un tempio dedicato
all'adorazione del dio Mitra.
Sono stati ancora i romani ad intitolare al dio Sole un giorno della settimana, che ancora
oggi nei paesi di lingua inglese continua a chiamarsi "sunday", giorno del sole, come allora. Il compleanno di
Mitra era stato fissato il venticinque dicembre, perché dopo la lenta agonia che durante l'autunno sembrava
portare il Sole alla morte, finalmente, il ventuno dicembre, appariva prendere nuovamente vita, per cui dopo
quattro giorni dalla rinascita, si celebrava la sua festa.
Naturalmente tutto ciò non ha niente a che vedere con Gesù, purtroppo, ormai è stato tutto mescolato, per cui le
persone fanno molta confusione e questo è male. Mitra, il dio Sole, era un maschio, e la terra, una femmina che
riceveva da lui la vita, così come la donna la riceve dall'uomo. Io penso che anche l'esagerata preoccupazione
per la sorte del nostro pianeta, che vediamo in alcuni gruppi moderni, non sia altro che la radice di quei culti
che è arrivata fino a noi. Le persone che adorano il Sole, o la Luna, sono folli come chi divinizza una lampadina
o un calendario, perché Dio li ha creati proprio a quello scopo. Un'altra cosa che Dio fece apparire nel cielo,
ancora in questo quarto giorno sono le stelle. A queste, però, Dio non ha riservato nessuno scopo speciale, e mi
domando quanti guai si sarebbero risparmiati all'umanità se gli uomini avessero rispettato la volontà di Dio anche
in questo caso.
Purtroppo l'astrologia è, oggi più che mai, praticata in Europa, dove sette donne e sei uomini su dieci consultano
giornalmente l'oroscopo; circa i due terzi della popolazione n'è stata conquistata. Non solo ma le stelle hanno ancora
oggi molta influenza anche sull'economia delle nazioni, perché quando i paesi produttori di petrolio, alcuni anni fa,
si riunirono per decidere il prezzo del greggio, convocarono un astrologo per essere consigliati. Un giorno,
alludendo al fatto dei Magi che seguirono la stella, una persona affermò che, almeno in quel caso, l'astrologia
era stata usata per fini giusti perfino nella Bibbia. Evidentemente quella persona non aveva capito, perché l'astrologia
crede che un bambino sia influenzato dalla posizione che le stelle hanno in cielo nel momento della sua nascita.
A Betlemme però accadde il fatto opposto, fu la stella ad essere influenzata dalla posizione del Re dell'universo
che stava nascendo.
Allora potremmo chiederci perché mai Dio ha creato le stelle; se non hanno uno scopo preciso per noi, perché le
ha messe nel nostro cielo? Un giorno mi trovavo sulle Alpi svizzere, sopra un costone roccioso dove forse non
era mai stato nessuno e forse nessuno avrebbe mai più rimesso piede; eppure anche lì v'erano delle stelle alpine.
In questa situazione potrei essermi chiesto perché Dio faccia crescere i fiori dove nessuno potrà mai vederli;
lassù non allieteranno mai la vista a nessuno.
Per cercare di capirne di più proviamo a guardare per un momento a noi stessi; la nostra somiglianza con Dio ci
rivelerà qualcosa. Spero che tra voi ci sia qualcuno che ha un hobby. Spero che ci sia qualcuno che nei momenti
di riposo si dedichi a qualcosa di creativo, che una volta finito lo faccia sentire soddisfatto dell'opera delle
sue mani, anche se questa sarà qualcosa di superfluo che non ha nessun'utilità, se non quella d'aver procurato
piacere a chi l'ha realizzata. Ciò che quella persona prova in quei momenti, somiglia a ciò che prova Dio di
fronte alla sua creazione.
A Dio piace creare, ed ha creato l'intero universo, che a noi sembra non avere scopo,
unicamente per il piacere di farlo. E' molto importante che noi lo comprendiamo; e per questo possiamo fare anche
un altro esempio: perché Dio ha operato in modo che nascessero miliardi d'alberi, quando per la redenzione
dell'umanità sarebbe stato sufficiente l'unico albero che ha fornito il legno su cui Gesù è morto? V'invito
a riflettere su questo punto, ma la risposta più semplice è che a Dio piace fare gli alberi.
Noi evangelici dobbiamo recuperare il concetto di Dio creatore, molte persone che conosco hanno
la mente così piena della redenzione che hanno quasi dimenticato la creazione; per questo nei
loro sermoni è stata persa la giusta proporzione tra Dio Salvatore e Dio Creatore. Sapete un giorno
sulla Nuova Terra non ci sarà più nessun bisogno di né di pastori, né d'evangelisti, né di missionari;
queste persone dovranno essere addestrate a svolgere un altro compito, perché in quei giorni tutti saranno
impegnati a curare la creazione soltanto, per cui è bene che non trascuriamo questa caratteristica di Dio.
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