QUINTO GIORNO
Nel quinto giorno è usato per la seconda volta il verbo creare, perché la vita che appare ora sulla terra è il frutto di
una nuova creazione. La prima volta questo verbo è stato usato per la creazione della materia; la seconda per la vita
animale. E' proprio in questo giorno che Dio anima di vita il mare ed il cielo. Già nel secondo giorno, quando apparve
nelle sue forme più semplici, la vita non poteva essere un fenomeno spontaneo, perché il codice DNA, che è alla sua base,
era già lì fin da quei giorni, in tutta la sua complessità.
Nessun evoluzionista potrà mai spiegare come la materia
possa essersi trasformata in vita, eppure assurdamente moltissime persone di scienza, fino a poco tempo fa, l'hanno
creduto. Fino a pochi anni or sono, si pensava che in qualche posto, in un "brodo primordiale", l'energia del sole
avesse dato origine a qualche primitiva forma di vita, e che poi, per mezzo dell'evoluzione, sia arrivata fino
alle forme più complesse che oggi conosciamo.
Ora però, che sappiamo quanto sia complessa anche la creatura
più semplice, siamo arrivati alla conclusione che il tempo occorrente, perché quella creatura possa essersi
prodotta casualmente, è circa un miliardo di volte maggiore dell'età della Terra. Per questo oggi gli
"irriducibili" pensano che la vita abbia avuto origine su un altro pianeta, e solo molto tempo dopo sia
arrivata fino a noi in qualche modo che ancora non conosciamo. Questo è anche il motivo per cui l'ente spaziale
americano NASA sta spendendo miliardi di dollari nella ricerca d'altre forme di vita nell'universo. Le persone
riescono ad arrampicarsi sugli specchi, pur di non credere all'esistenza di Dio.
Nel quinto giorno si parla per la prima volta di "essere vivente", che è il termine che sarà poi usato
anche per Adamo nel secondo capitolo di Genesi. In alcune traduzioni però, può essere stato usato il termine
"anima vivente"; e questo può trarre in inganno a causa del concetto filosofico greco d'anima cui siamo abituati.
In greco, la parola che traduciamo con anima, indica la sostanza immateriale ed immortale dell'uomo, distinta dal
suo corpo, e sede delle proprie attività spirituali.
A qualcuno potrà sembrare strano che in questo caso "anima"
sia stata usata anche per degli animali, ma nella lingua ebraica, ciò che noi traduciamo con "anima vivente",
significa semplicemente "corpo respirante", per cui, in questo caso, la parola è usata correttamente.
A questo proposito il codice di soccorso internazionale S.O.S. (Save our souls) è un ottimo esempio
d'uso corretto di questa parola, perché pur significando: "Salvate le nostre anime", si spera, ovviamente,
che in quell'occasione siano i nostri corpi ad essere salvati.
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