DISCORDANZE
E' importante prendere atto che, gran parte di Genesi uno, è in completo accordo con ciò che la scienza è riuscita a
scoprire solo da pochi anni. In particolar modo tale accordo si manifesta sull'ordine generale della creazione. Vi
sono però i problemi cui abbiamo già accennato in precedenza, il primo dei quali, è quello dell'apparizione del sole
in ritardo di tre giorni, rispetto alla creazione della luce. Tale problema prende ancora più consistenza,
se pensiamo che il giorno precedente a quello in cui il sole apparve nel cielo, le piante esistevano già.
E' ovvio che nessuno scienziato crederà mai una cosa del genere, perché la vita delle piante dipende direttamente
dalla luce solare, senza di lei il processo di fotosintesi non può aver luogo, per cui è scientificamente impossibile
che ciò sia accaduto.
Per quanto possa sembrare assurdo, la spiegazione di questo problema l'ha fornita proprio la scienza. Abbiamo già
affermato che il punto fondamentale da tenere sempre presente, è che la creazione è descritta come se fosse vista
da un ipotetico testimone oculare sulla terra. Oggi sappiamo che nei primi periodi della creazione, né il sole, né gli
altri astri sarebbero stati visibili dal nostro testimone. Nell'atmosfera terrestre, in quei periodi, c'era molta
umidità, ed il gas principale di cui era composta era l'anidride carbonica. Tutto il pianeta era avvolto come da
una fitta nebbia, che se pure lasciava passare luce in quantità sufficiente per la fotosintesi, non permetteva
certo che si vedesse il cielo. Ciò che ha determinato poi il cambiamento della composizione dell'atmosfera, è stata
proprio la presenza delle piante. La fotosintesi, nel corso di moltissimi anni, ha trasformato l'anidride carbonica in
ossigeno, rendendo così trasparente l'atmosfera, fino a quando, nel quarto giorno, era ormai possibile vedere anche
il cielo.
C'è poi anche un'altra serie d'obiezioni per quanto riguarda l'ordine d'apparizione delle varie forme di vita, per
esempio: le piante, compresi gli alberi da frutto, che precedono i pesci, gli uccelli che anticipano insetti e rettili.
Qualcuno potrebbe perfino affermare che anche l'uomo precede la donna. Queste discordanze, però, sono soltanto apparenti,
e voglio mostrarvi una semplice spiegazione del problema.
Ho già parlato del mio hobby, che è progettare edifici per
chiese, per cui, una volta che ho terminato la fase di progetto, inizio con le visite al cantiere, per seguire da vicino
il procedere dei lavori. Ora, vorrei che per un momento pensaste a come fare, per raccontare ad un bambino quale sia
la successione dei lavori necessari per la costruzione di un qualsiasi edificio. Ovviamente, giacché ci rivolgiamo
ad un bambino, dobbiamo farlo nel modo più semplice possibile; così io avrei pensato d'articolare il racconto in
sette fasi. Al nostro bambino potremmo raccontare, che nella prima fase della costruzione lavora il muratore,
perché è a lui che spetta preparare le fondamenta, innalzare i muri e posare il tetto. Nella seconda, arriva
il falegname che monta tutti gli infissi. Poi è la volta dell'idraulico, che sistema i tubi ed i sanitari, seguito
dall'elettricista che si preoccuperà degli impianti elettrici. Per ultimi, infine, lavoreranno lo stuccatore
e l'imbianchino per la sistemazione delle pareti e, quando tutti avranno finito, l'edificio sarà pronto per essere usato.
Chiaramente questa è un'immagine molto semplificata di come si svolgono le cose, perché in realtà non è tutto così facile.
Lo studio che in Inghilterra facciamo, per cercare d'ottimizzare la presenza sul cantiere dei vari mestieri, è un lavoro
abbastanza complesso ed importante, perché la spesa totale ed il tempo impiegato per la costruzione di quell'edificio
dipenderanno, in buona parte, anche dalla cura con cui quest'analisi è compiuta. Si tratta di stabilire quando ogni
operatore dovrà intervenire, ed insieme con chi dovrà operare. Tutto questo lavoro è necessario, perché per un certo
tempo deve essere presente più di un operatore contemporaneamente. Molto più spesso di quanto può sembrare,
i mestieri sono interdipendenti l'uno dall'altro. Naturalmente, se dovessi illustrare la costruzione di un edificio
ad un tecnico, sicuramente userei il modo complesso di cui ho parlato; ma se, invece, mi rivolgessi ad un bambino,
sarei costretto a adoperare quello più semplificato, perché solo così potrebbe capire.
Sono convinto che anche Dio si è comportato così nei nostri confronti, ci ha raccontato la storia della creazione nel
modo più semplice possibile, sorvolando sulle sovrapposizioni che avrebbero notevolmente complicato tutto, e seguendo
il progresso generale secondo una linea molto semplificata. Penso che le persone che si lamentano per dettagli che
secondo loro sono mancanti o fuori posto, stanno esigendo da Dio un'analisi critica della creazione, che
corrisponderebbe allo studio complesso della costruzione del nostro edificio. Dio, però, ha semplificato di proposito
il racconto, per cui non dobbiamo metterci nella condizione di chi pretende troppo da Genesi uno, esigendo il dettaglio.
Una narrazione complessa della creazione, sarebbe stata inevitabilmente lunga e difficile, quindi inadeguata al suo scopo.
Così come sono stati semplificati tutti i tipi di piante e d'animali, per farli rientrare in tre gruppi, così anche le
due fasi della creazione sono state ridotte a tre interventi, eseguiti uno per giorno. Questa è una dimostrazione
d'amore da parte del nostro Padre celeste. Ciò premesso, non ci resta che affrontare il problema forse più importante:
la velocità della creazione, che è la contraddizione più nota fra scienza e scrittura.
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