IL CREATORE
In effetti, il primo capitolo di Genesi, più che presentarci la creazione, ci mostra il Creatore.
La parola Dio vi è contenuta ben trentacinque volte, e possiamo leggerlo non tanto per imparare qualcosa sul mondo,
quanto per apprendere qualcosa sul Dio che l'ha creato. Forse la scienza può dire cose nuove sul nostro universo,
ma è solo la scrittura che ci parla del creatore, ed a questo proposito voglio elencare i dodici aspetti di Dio
che sono mostrati in questo capitolo:
1) Dio non è una creatura, ma il Creatore. Questo è molto importante; Dio è distinto da ciò che crea fin dal principio.
Nessun uomo deve adorare una creatura ma solo il Creatore. Per questo le immagini sono vietate, perché non appena si
cerca di raffigurare Dio, inevitabilmente lo si rende simile ad una creatura, e ciò è idolatria. Si diventa idolatri
quando si dà a qualsiasi cosa creata il posto che spetta solo a Dio. Due cose Dio detesta in particolare modo: l'idolatria
e l'immoralità, che sono sempre collegate tra loro, perché quando s'adora una parte del creato più del creatore stesso,
è inevitabile diventare anche immorali. L'esempio più ovvio è il sesso; il sesso fa parte del creato, Dio l'ha fatto buono,
ma quando questo riveste un'importanza esagerata nella vita di qualcuno, inevitabilmente diventa immorale, perché idolo.
2) Dio è personale. Genesi uno afferma che Dio ha una volontà, pensa, parla, prende delle decisioni e le porta ad effetto,
ha un cuore, trova piacere nelle cose che fa e gode la sua esistenza; per cui non può che essere una persona. Egli ha tutto
quello che può esprimere la parola personalità: lui ha la volontà che agisce, la mente che pensa e il cuore che sente;
quindi è una persona, non una cosa, e nemmeno una forza vitale che c'invade totalmente.
3) Dio è potente, basta solo che parli perché la cosa accada. Così lo presenta Genesi; infatti, dice: "Sia la luce,
e la luce fu". Questo è un potere che solo Dio possiede, e siamo in grado di costatarne la potenza sia nel piccolo
sia nel grande. Se pensiamo a quanta energia è liberata dalla semplice scissione di un atomo, come alla potenza necessaria
per la creazione dell'intero universo, allora potremo avere un'idea di quanto Dio sia potente.
4) Dio è sovrano. Questa parola non compare nel brano in questione, ma in esso è chiaramente evocata l'immagine di un
re sul trono che ordina. I primi dieci comandamenti sono contenuti in Genesi uno, infatti, qui dieci volte il Re dei
cieli dà un comando.
5) Dio è creativo, ha una grande immaginazione. Nella nostra sala da pranzo c'è un disegno con tutti i pesci del
Mediterraneo; oggi guardandolo pensavo a quale mente può aver prodotto tutta quella varietà. L'uomo è capace di fare
milioni di cose in serie, tutte uguali. Noi non siamo creativi come lui. Dio, invece, non ha fatto nemmeno due fili
d'erba uguali, nemmeno due granelli di sabbia, nemmeno due fiocchi di neve e nemmeno due nuvole non sono mai state uguali.
Questo è il senso artistico di Dio; che Creatore! Deve avere un'immaginazione veramente grande per aver pensato a tutte
queste cose.
6) Dio è buono, quindi fa ogni cosa buona e gli piacciono le cose buone. E' fondamentale, per la nostra comprensione di
Dio, sapere che egli è buono. Avete mai notato quante volte compare la parola "buono" in Genesi uno? "Dio vide che era
buono" e ciò gli piaceva. Più avanti vedremo che Dio odia tutto ciò che non è buono, in altre parole, il male. Uno dei
segni della decadenza umana è che gli uomini non odiano il male; noi non ameremo mai abbastanza il bene, fino a quando
non odieremo il male. Paolo, al capitolo dodici della sua lettera "Ai Romani", dice d'aborrire ciò che è male e di tenere
ciò che è bene. Questo è ciò che Dio fa: lui è buono e tutto ciò che fa è buono, quindi non è responsabile del male nel
mondo; ma quest'argomento lo tratteremo più tardi.
7) E' un Dio vivente. Si muove ed agisce nel tempo e nello spazio anche se ne è fuori, e questo è il significato
della parola "vivente" nella Bibbia. Egli non è immobile nell'eternità, in questo caso sarebbe solo un Dio che esiste;
invece, il nostro, è un Dio che agisce perché vivo. Ci sono molti concetti di Dio che lo vedono come esistente e basta,
ma la Bibbia lo presenta come attivo, quindi vivente.
8) Dio è singolare. Nel primo capitolo di Genesi tutti i verbi che sono riferiti ad azioni di Dio sono al singolare,
ad esempio: creò, fece, disse, sono tutti singolari, quindi Dio è uno. Per questo i cristiani sono monoteisti, perché
credono che esista un solo Dio. Non solo i cristiani, ma anche gli scienziati lo credono. Essi sostengono che l'universo
sia governato da leggi che sono uguali dappertutto, per questo è chiamato universo e non multiverso. Questo particolare
svela anche che si tratta dell'opera di una sola mente. Tutte le teorie di Einstein derivano dalla convinzione
dell'esistenza di un unico Dio, quindi di un universo omogeneo, e perciò comprensibile anche a noi che ne conosciamo solo una piccolissima parte. Noi inviamo oggetti nello spazio, anche il più remoto, perché crediamo che in ogni parte d'esso siano valide le stesse leggi che abbiamo qui, e finora tutto ciò si è dimostrato molto ragionevole.
9) Dio è plurale. Nel capitolo in questione tutti i verbi appaiono al singolare, ma la parola Dio è al plurale.
La parola che qui è usata per indicare Dio è "Elohim", che significa Dei. Questo è un fatto molto strano, perché nessun
altro libro farebbe una tale confusione. La frase: "Nel principio gli Dei creò" ci parla di un Dio unico, che però è
senz'altro più di due persone. Dico questo perché la parola usata in ebraico per indicare un dio singolo sarebbe
"Elah", molto simile all'arabo "Allah" che significa anch'esso Dio al singolare. Gli ebrei, però, non l'hanno mai
chiamato così, e neppure l'hanno mai chiamato "Eloha" che significa due dei, bensì "Elohim", che significa tre dei,
e questo è molto interessante. Gli ebrei pensano che ciò sia dovuto all'uso del plurale majestatis, quindi l'intendono
circa come un "noi" del Papa o regale, usato solitamente da chi parla anche in nome di tutti i suoi predecessori.
Noi cristiani però possiamo vedere in ciò, fin dall'inizio, un accenno alla trinità e non soltanto alla regalità di Dio.
In pratica è impossibile per noi spiegare la trinità, perché nel nostro mondo non ci sono paralleli da prendere ad esempio
e quindi deve essere accettata per fede. Tutto ciò però è confermato anche dalla nostra esperienza, perché conoscere Gesù,
per noi, significa conoscere il Padre e ricevere lo Spirito Santo. Parlare con Gesù significa parlare al Padre per mezzo
dello Spirito e viceversa. Camminare nello Spirito significa sperimentare Gesù e il Padre. Gesù assicurò che quando lo
Spirito sarebbe arrivato, avrebbe portato anche Padre e Figlio a dimorare con noi. Per i cristiani, quindi, esiste una
conferma pratica alla trinità. Di tutto ciò non abbiamo modo di trovare paralleli sulla terra, ma, ugualmente, la Bibbia
ci presenta Dio come l'unica persona che è tre in uno, e che ha creato dal nulla tutto l'universo. Detto questo, siamo
ancora solo al primo versetto.
10) Dio vuole riprodursi, questo è il primo indizio che egli è Padre. Un tale una volta mi chiese perché Dio avesse
creato la razza umana; gli risposi nel modo più semplice che potevo: gli ricordai che aveva già un Figlio e godeva
talmente quell'unico Figlio che voleva una famiglia più grande. Per me questo è il cuore della Bibbia. Dio vuole
portare molti figli alla gloria, per questo ci ha creato. La sua paternità iniziò quando disse: "Creiamo l'uomo a
nostra immagine ed a nostra somiglianza" ed ecco qua, noi siamo la creatura che più s'avvicina a Dio. Per questo la
Bibbia non esita ad usare degli antropomorfirsmi; infatti, parla degli occhi di Dio, del suo naso, delle narici, della
bocca, delle orecchie, delle spalle, del braccio, della mano, dei piedi, del cuore, delle viscere e anche del suo seme.
Secondo alcune persone questo parlare è strano, perché sanno che Dio è spirito e quindi non ha questi organi. E' giusto
in ogni caso parlare come se li avesse, perché tutto quello che il nostro corpo può fare può farlo anche Dio. Noi possiamo
vedere con gli occhi, ed anche Dio vede, ascoltare con le orecchie, ed anche Dio ascolta, parlare con la lingua, ed anche
Dio parla. Dio respira. Egli respirò su Adamo per comunicargli la vita; quindi è giusto parlare così, perché anche noi
siamo fatti come lui. Le nostre facoltà corrispondono a quelle di Dio, in ciò siamo fatti a sua immagine, è importante
che lo ricordiamo sempre. Satana tentò la prima coppia dicendo: "Vi piacerebbe essere come Dio?". I due avrebbero dovuto
rispondere: "Lo siamo già grazie!", Invece hanno ceduto alla tentazione, ed il mondo è quel che è.
11) Dio non è come noi. Ci sono cose che lui può fare e noi no. Ad esempio noi possiamo costruire, ma lo facciamo
sempre usando materiali già esistenti. Nessuno di noi può fare qualcosa dal niente, ma Dio lo può. C'è una parola
ebraica in Genesi uno che ha proprio questo significato, la parola è "barà", che noi traduciamo "creare", e descrive
un'azione che può compiere soltanto Dio, perché solo lui può fare qualcosa dal niente. Nella frase "Nel principio
Dio creò", è contenuta la parola "barà", ed indica proprio un'azione di questo tipo, perché l'universo non è stato
fatto con qualcosa di preesistente. Gli uomini, invece, anche se stanno diventando abbastanza bravi in certi campi,
vedi per esempio la manipolazione genetica, al punto di poter clonare anche degli esseri umani, non arriveranno mai
al punto di essere capaci di dire: "Sia un bambino", e questo si materializzi dal nulla. Tutto questo per ricordare
che Dio, anche se per alcuni aspetti è simile a noi, in realtà non è come noi, infatti, quando s'afferma che Dio ci
somiglia, viene spontaneo chiedersi a chi assomigli.
12) Dio è un comunicatore, mette i suoi pensieri in parole. Leggendo i primi versetti di Genesi, si nota che quando
Dio inizia a parlare la terra era già creata. A questo punto però viene da chiedersi con chi stesse parlando quando disse:
"Sia la luce!". Forse stava parlando da solo? Gridava nello spazio? Stava pensando ad alta voce? Genesi afferma che a quel
punto tutta la terra era ancora coperta dall'acqua, (infatti, ancora oggi si trovano conchiglie perfino sulle montagne
più alte) per cui non poteva esserci nessuna creatura ad ascoltarlo. C'era qualcuno, però, che aleggiava sulla superficie
delle acque; era lo Spirito Santo. Era lui che metteva in pratica gli ordini di Dio, permettendo così che i comandamenti
del Re del cielo s'adempissero in terra. E' ancora per mezzo dello Spirito Santo che il Regno dei cieli un giorno sarà
stabilito qui da noi. Il Re nel cielo parla e lo Spirito Santo ubbidisce sulla terra. Come facciamo anche noi, che
ubbidiamo a Dio, quando siamo pieni di Spirito Santo. Il motivo per il quale questa terra non è un posto molto bello,
è perché le persone disubbidiscono a Dio. In ogni caso Dio è un comunicatore, parla a chi vuole ascoltarlo e la sua
parola in loro diventa azione. Se Dio non fosse un comunicatore, non ci avrebbe fatto conoscere tutto questo, e noi
non sapremmo mai cos'è accaduto nel principio.
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